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Rintracciare una ragione non-violenta che serva da fondamento alla convivenza sociale è oggi più che mai urgente. Nella società multiculturale, attraversata da uno strisciante scontro di civiltà, è sufficiente l'argomentazione per raggiungere un'intesa pubblica sulle norme comuni, oppure un modello come l'"etica del discorso" di Habermas risulta insufficiente? Occorre allora lasciare spazio alle varie narrazioni identitarie, alle tante filosofie comunitariste che fondano la convivenza su tradizioni in costante lotta tra loro? Oltre questa polarità tra argomentazione e narrazione Jean-Marc Ferry, propone un modello di etica pubblica fondato sulla nozione di "ricostruzione" e su una riformulazione della teoria del riconoscimento.